Draghi, l’Algeria e la Grande Moschea costruita anche da imprese italiane- Corriere.it

2023-01-05 15:33:00 By : Ms. Candy Shen

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La visita del premier lunedì ad Algeri. Numerose aziende italiane hanno partecipato alla realizzazione della moschea iniziata nel 2012 e terminata nel 2019, un’opera che si sviluppa su una superficie di 450.000 metri quadrati

Il premier Mario Draghi lunedì sarà ad Algeri, per incontrare il presidente della Repubblica Democratica Popolare di Algeria, Abdelmadjid Tebboune e discutere anche dell’approvvigionamento di gas . I rapporti con l’Algeria sono stretti e consolidati, tanto che numerose aziende italiane hanno partecipato alla realizzazione della Grande Moschea, un’opera grandiosa iniziata nel 2012 e terminata nel 2019. Djamaâ El-Djazaïr, questo il nome in arabo, ha ricevuto il premio del Chicago Athenaeum Museum of Architecture and Design e dell’European Centre for Architecture Art Design che la qualifica il miglior progetto architettonico internazionale per l’anno 2021. Situata sull’asse della baia di Algeri, nei pressi del mare, la Grande Moschea ha una superficie costruita di 450.000 metri quadrati, ed è composta da 12 corpi di fabbrica, che comprendono il Minareto, la Sala di Preghiera, Dar El Coran, la biblioteca, il centro culturale. Il Minareto, che sviluppa un’altezza di 265 metri , è il più alto minareto del mondo. Il complesso nel suo insieme è l’edificio più alto e più grande di tutta l’Africa, nonché la terza più grande moschea del mondo e può ospitare fino a 36 mila persone.

Il progetto è del raggruppamento tedesco KSP-Jürgen Engel Architekten / Krebs und Kiefer, vincitore del concorso internazionale bandito dal governo algerino. «Ma la direzione dei lavori è stata fatta poi dai francesi- spiega Fabrizio Mariotti , a capo di una delle aziende italiane che ha partecipato ai lavori- L’intera procedura è stata rallentata e complicata proprio dai diversi protagonisti in campo: il governo algerino, committente, lo studio tedesco che ha progettato, la direzione dei lavori francese, la società che ha vinto l’appalto, la Società Generale di Costruzioni dello Stato cinese (CSCEC) , e infine le diverse imprese italiane che di fatto hanno realizzato i lavori». Lavori in grandissimo stile: «Noi abbiamo realizzato tutte le opere in travertino, 150 mila metri quadrati, di cui 8 mila con bassorilievi, una cosa mai fatta prima: data l’urgenza del cantiere lavoravamo con 100 addetti anziché 30, sette giorni su sette, con tre turni al giorno e con la collaborazione di 16 laboratori esterni». Oltre alla Mariotti, azienda di Tivoli, hanno partecipato la Safet di Torino, che ha fornito la struttura portante della facciata ventilata in travertino in acciaio inox, la Maeg di Vazzola (Tv) e la Edil Steel Srl di Chieti, che invece si sono occupate delle forniture di carpenteria metallica, La Maggiò costruzioni, che ha realizzato le facciate in alluminio e vetro. «Un’operazione importante dal punto di vista economico -ammette Mariotti - ma soprattutto un’esperienza indimenticabile».

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